Dicono di noi
Con un raro Bellini il Carlo Felice prosegue l’intelligente esplorazione di opere e autori legati a Genova: dopo la coraggiosa inaugurazione del 2019 con Stradella, ritorna ora Bianca e Fernando, l’opera con cui il teatro genovese fu inaugurato nel 1828.
Con un raro Bellini il Carlo Felice prosegue l’intelligente esplorazione di opere e autori legati a Genova: dopo la coraggiosa inaugurazione del 2019 con Stradella, ritorna ora Bianca e Fernando, l’opera con cui il teatro genovese fu inaugurato nel 1828.
Uno degli scopi principali di una Fondazione lirida dovrebbe essere quello di valorizzare il patrimonio musicale ed artistico del suo territorio in un continuo e reciproco dialogo di collaborazione. Fedele a questa missione, il Teatro Carlo Felice di Genova si è posto il rischioso obiettivo di proporre al pubblico genovese un’importante pagina della sua storia attraverso la rappresentazione dell’opera Bianca e Fernando di Vincenzo Bellini che inaugurò il teatro il 7 aprile 1828. Rispetto alla versione, ancora a tratti lacunosa, rappresentata l’ultima volta a Genova nel 1978, questa si mostra naturalmente più approfondita, offrendo maggiore completezza, omogenea profondità ed accresciuto spessore interpretativo. (…). Ottimo il lavoro compiuto da Donato Renzetti. L’avvicinamento cauto e rispettoso allo spartito si avverte fin dalle prime battute e coll’andare avanti del dramma colori, dinamiche e drammaticità si intrecciano, delineando un insieme compatto ed omogeneo di chiara efficacia teatrale. Una sala gremita da un pubblico curioso e attendo ha siglato il successo dell’operazione (..).
Uno degli scopi principali di una Fondazione lirida dovrebbe essere quello di valorizzare il patrimonio musicale ed artistico del suo territorio in un continuo e reciproco dialogo di collaborazione. Fedele a questa missione, il Teatro Carlo Felice di Genova si è posto il rischioso obiettivo di proporre al pubblico genovese un’importante pagina della sua storia attraverso la rappresentazione dell’opera Bianca e Fernando di Vincenzo Bellini che inaugurò il teatro il 7 aprile 1828. Rispetto alla versione, ancora a tratti lacunosa, rappresentata l’ultima volta a Genova nel 1978, questa si mostra naturalmente più approfondita, offrendo maggiore completezza, omogenea profondità ed accresciuto spessore interpretativo. (…). Ottimo il lavoro compiuto da Donato Renzetti. L’avvicinamento cauto e rispettoso allo spartito si avverte fin dalle prime battute e coll’andare avanti del dramma colori, dinamiche e drammaticità si intrecciano, delineando un insieme compatto ed omogeneo di chiara efficacia teatrale. Una sala gremita da un pubblico curioso e attendo ha siglato il successo dell’operazione (..).
L’opera recuperata dal Carlo Felice di Genova, dove stata rappresentata nel 1828 per inaugurare il teatro
Buon successo di pubblico e operazione di recupero importante per conoscere meglio uno dei nostri massimi operisti.
L’opera recuperata dal Carlo Felice di Genova, dove stata rappresentata nel 1828 per inaugurare il teatro
Buon successo di pubblico e operazione di recupero importante per conoscere meglio uno dei nostri massimi operisti.
(..) E’ da poco tornata alla luce però un’opera in cui stranamente l’amore è il grande assente. Si tratta della Bianca e Fernando recentemente in scena al Teatro Carlo Felice di Genova, dove aveva visto la luce nel 1828, proprio per l’inaugurazione del teatro- sotto la vigile direzione musicale di Donato Renzetti e in un metafisico e visionario allestimento del regista Hugo De Ana (..).
(..) E’ da poco tornata alla luce però un’opera in cui stranamente l’amore è il grande assente. Si tratta della Bianca e Fernando recentemente in scena al Teatro Carlo Felice di Genova, dove aveva visto la luce nel 1828, proprio per l’inaugurazione del teatro- sotto la vigile direzione musicale di Donato Renzetti e in un metafisico e visionario allestimento del regista Hugo De Ana (..).
“Al Carlo Felice dieci minuti di applausi per la prima di «Bianca e Fernando», perla di cui era scomparsa la partitura. Ottima l’orchestra diretta da Renzetti. Regia criptica ma affascinante”.
“Quando Donato Renzetti abbassa la bacchetta e sfumano le ultime note della Sinfonia iniziale di Bianca e Fernando, un intenso applauso riempie la sala del teatro Carlo Felice. Un applauso quasi liberatorio. Come a dire: «Finalmente». Finalmente Genova ritrova l’opera che Vincenzo Bellini aveva scritto quasi duecento fa per la città e che aveva inaugurato il teatro in quel 7 aprile 1828. Una partitura osannata quando aveva debuttato. E poi dispersa. C’è voluta una sorta di caccia al tesoro per ritrovarla fra archivi, biblioteche e poli specialistici sparsi in Italia e in Europa. Ed eccola tornare in scena fino al 30 novembre e aprire la stagione della “rinascita” al Carlo Felice dopo i mesi bui della pandemia. Più di dieci minuti di applausi la riconsacrano, al termine della prima”.
“Al Carlo Felice dieci minuti di applausi per la prima di «Bianca e Fernando», perla di cui era scomparsa la partitura. Ottima l’orchestra diretta da Renzetti. Regia criptica ma affascinante”.
“Quando Donato Renzetti abbassa la bacchetta e sfumano le ultime note della Sinfonia iniziale di Bianca e Fernando, un intenso applauso riempie la sala del teatro Carlo Felice. Un applauso quasi liberatorio. Come a dire: «Finalmente». Finalmente Genova ritrova l’opera che Vincenzo Bellini aveva scritto quasi duecento fa per la città e che aveva inaugurato il teatro in quel 7 aprile 1828. Una partitura osannata quando aveva debuttato. E poi dispersa. C’è voluta una sorta di caccia al tesoro per ritrovarla fra archivi, biblioteche e poli specialistici sparsi in Italia e in Europa. Ed eccola tornare in scena fino al 30 novembre e aprire la stagione della “rinascita” al Carlo Felice dopo i mesi bui della pandemia. Più di dieci minuti di applausi la riconsacrano, al termine della prima”.
“Avevano un gioiello di famiglia nel cassetto, i genovesi, mai sfoggiato da quasi due secoli: Bianca e Fernando, titolo numero due del rarefatto catalogo del divino Vincenzo Bellini. Lo ripropongono in prima esecuzione in tempi moderni, affidato all’estro visionario e grandioso dell’argentino Hugo de Ana e con Salome Jicia, Giorgio Misseri, Nicola Ulivieri e Alessio Cacciamani, quartetto di lusso per le voci principali. (…) Non esisterebbe, questo Bellini riscoperto, senza il braccio di Donato Renzetti: grande capitano navigato, tiene tutti assieme quasi senza battere. E con estrema musicalità, gran segreto dei veri direttori”.
“Avevano un gioiello di famiglia nel cassetto, i genovesi, mai sfoggiato da quasi due secoli: Bianca e Fernando, titolo numero due del rarefatto catalogo del divino Vincenzo Bellini. Lo ripropongono in prima esecuzione in tempi moderni, affidato all’estro visionario e grandioso dell’argentino Hugo de Ana e con Salome Jicia, Giorgio Misseri, Nicola Ulivieri e Alessio Cacciamani, quartetto di lusso per le voci principali. (…) Non esisterebbe, questo Bellini riscoperto, senza il braccio di Donato Renzetti: grande capitano navigato, tiene tutti assieme quasi senza battere. E con estrema musicalità, gran segreto dei veri direttori”.
In scena dopo 200 anni al Carlo Felice l’opera che aveva inaugurato il teatro. Bianca e Fernando. Gli spartiti originali del genio siciliano ritrovati fra l’Istituto mazziniano, il Conservatorio cittadino, Palazzo Lobkowicz a Praga e il museo di Catania. La musicologa Seminara: è stata una caccia al tesoro.
In scena dopo 200 anni al Carlo Felice l’opera che aveva inaugurato il teatro. Bianca e Fernando. Gli spartiti originali del genio siciliano ritrovati fra l’Istituto mazziniano, il Conservatorio cittadino, Palazzo Lobkowicz a Praga e il museo di Catania. La musicologa Seminara: è stata una caccia al tesoro.
Ecco Bellini «ritrovato»: dopo 200 anni in scena l’opera che inaugurò il teatro
Ecco Bellini «ritrovato»: dopo 200 anni in scena l’opera che inaugurò il teatro